
APPROCCIO

L’ orientamento che ogni giorno guida il mio lavoro con le persone è quello della Psicoanalisi Relazionale la cui pratica si basa su una epistemologia di tipo intersoggettivo / costruttivista.
Questa scuola di pensiero nasce all’interno di un lungo processo di evoluzione storica, grazie al quale si è determinato un progressivo spostamento dal paradigma della scienza positivista, fondata sul mito dell’oggettività e dell’osservazione obiettiva, al paradigma di una scienza che considera l’incidenza reciproca tra osservatore e realtà il fulcro del processo di costruzione dei fenomeni.
C iò che differenzia il costruttivismo dalle teorie positiviste è la questione del significato: il soggetto sofferente non è più considerato inadeguato, incapace di adattarsi ad una realtà oggettiva leggendola per quello che è, ma viene considerato attivo costruttore della propria realtà, mettendo in risalto il ruolo del significato personale come strumento per la comprensione e l’adattamento alla realtà stessa.
Per il costruttivismo la percezione non è, quindi, una registrazione passiva dei fatti ma un processo di costruzione attiva di questi ultimi. Ne deriva che la realtà non può essere indipendente da colui che la osserva.


C iò che differenzia il costruttivismo dalle teorie positiviste è la questione del significato: il soggetto sofferente non è più considerato inadeguato, incapace di adattarsi ad una realtà oggettiva leggendola per quello che è, ma viene considerato attivo costruttore della propria realtà, mettendo in risalto il ruolo del significato personale come strumento per la comprensione e l’adattamento alla realtà stessa.
Per il costruttivismo la percezione non è, quindi, una registrazione passiva dei fatti ma un processo di costruzione attiva di questi ultimi. Ne deriva che la realtà non può essere indipendente da colui che la osserva.

Il concetto di intersoggettività fa parte della riflessione epistemologica contemporanea. Con l’orientamento intersoggettivo avviene il superamento della concezione di individuo come entità monadica, isolata dal contesto, per approdare ad una concezione di realtà psichica individuale come il risultato di innumerevoli co-costruzioni elaborate attraverso i rapporti intersoggettivi.
Obiettivo della terapia è aiutare il paziente a costruire un Sé più flessibile.
Questo processo prende piede dalla capacità empatica del terapeuta, ossia dalla qualità della sintonizzazione affettiva con il personalissimo modo di percepire il mondo del soggetto, con il suo funzionamento soggettivo.
Promuovere il cambiamento passa, infatti, attraverso la sperimentazione di nuove modalità relazionali in un contesto protetto.
Il vissuto di fiducia e accoglienza caratteristico di questo tipo di contesto può scaturire solo da un autentico rispetto verso la storia dell’altro e da una sospensione del giudizio rispetto alle strategie di “soppravvivenza” fino ad ora messe in atto.
Paziente ed analista assieme formano una realtà interpersonale dove nessuno dei due è arbitro della verità.